Comandante apre l’edizione 2023 della Mostra del cinema italiano a Barcellona. Il bel gesto di un fascista “che fa cose buone” nella città bombardata dai fascisti italiani.
Con 165 bombardamenti, dal 10 novembre 1936 al 26 gennaio 1939, che causarono la morte di 1.834 persone e ne ferirono altre 2.780 (con ferite spesso mortali), Barcellona è la città europea dove l’impunità dei crimini del fascismo è più evidente. Otto dei bombardamenti italiani realizzati sulla città furono eseguiti dal mare. Ad esempio, il quartiere di Gràcia, dove si proietterà il film, subì il suo primo bombardamento il 13 febbraio 1937 dall’incrociatore Eugenio di Savoia. Salvatore Todaro, protagonista di Comandante, è impegnato dal 1937 al 1939 nelle operazioni militari nel Mediterraneo della Guerra di Spagna. E sarebbe anche da aggiungere che uno degli aviatori più attivi negli attacchi su Barcellona, Bartolomeo Tomasino -che partecipò a 18 bombardamenti per cui ricevette la medaglia d’argento- aveva scelto “Todaro” come nome di battaglia (vd. la banca dati degli aviatori realizzata da G. Puente e R. Arnabat1). Tomasino, siciliano come Todaro, ebbe una traiettoria simile a quella del protagonista del film, morendo come lui nelle operazioni in Tunisia contro gli Alleati nel 1941.
L’Italia di Mussolini, insieme alla Germania di Hitler, offrì un appoggio fondamentale alla vittoria franchista nella Guerra di Spagna. Grazie alla vicinanza alla Spagna di Franco, Todaro riuscì a portare a termine un’altra operazione di attacco e salvataggio -non raccontata dal film- sbarcando i feriti e riparando il sommergibile Cappellini nel porto canario di La Luz nel 1941.
Seguendo le riflessioni di Carlo Greppi, va precisato che “qui non si tratta di ergersi a giudici della vita di Salvatore Todaro (ognuno giudichi sulla base dei propri parametri), che si distinse in almeno un altro episodio di salvataggio, né tanto meno di De Angelis e Veronesi. Quest’ultimo ha diffusamente raccontato nella novellizzazione del film la genesi del progetto di lungometraggio/libro, riassunta dal titolo di Avvenire che li ispirò: «prestare aiuto a chiunque rischi di perdere la vita in mare». Ed è sacrosanto, nobilissimo, commovente. Qui però credo che sia il caso di interrogarci sull’opportunità di celebrare con un kolossal all’italiana la figura di Todaro come un eroe nazionale in una democrazia che, almeno in linea teorica, dovrebbe ripudiare il fascismo e le sue guerre.” (Carlo Greppi, Jacobin, 03/11/20232)
Ed è forse la mancanza di una condanna pubblica delle operazioni militari dell’Italia fascista in Spagna, la mancanza di un atto di scuse ufficiali (come quello realizzato dalla Germania per Guernica, dove pure furono presenti aerei italiani) che rende possibile la scelta di un film come Comandante per l’inaugurazione della Mostra del Cinema Italiano a Barcellona.
Eppure lo stesso Comune di Barcellona è dal 2015 parte civile nel processo, aperto nel 2013 dall’associazione AltraItalia, che indaga sugli aviatori italiani che bombardarono la città, considerati responsabili di crimini contro l’umanità (interlocutoria dell’Audiencia Provincial de Barcelona del 22/01/2013 3 4 5).

Tornando alla storia raccontata dal film, sottolinea Bigalli: “si può trattare di un argomento del genere senza entrare nel dettaglio del contesto di una guerra [la Seconda Guerra Mondiale n.d.A.] voluta dal fascismo e di cui lo stesso Todaro non è solo eroe, ma anche protagonista e vittima? Non sarà che adesso si racconta di alcune circostanze cercando di minimizzare i dati controversi, visto il vento culturale che soffia da tempo?” (Andrea Bigalli, Patria indipendente, 26/11/20236).
La polemica intorno al film è stata notevole, ed è comprensibile che regista, sceneggiatore e attori si siano dichiarati stufi di vedere come il loro film, che è il frutto di 5 anni di lavoro (e di spese altissime), sia tenuto in ostaggio da destra e sinistra. Già in un articolo di Annalisa Cuzzocrea del 31 agosto Veronesi dichiarava: «non è un film per la destra o la sinistra. Questo è un film per tutti. Perché nel mare quello che viene salvato la prossima volta sei tu. I belgi, gli inglesi, capiscono subito che quando alla domanda “perché l’hai fatto?” Salvatore risponde: “Perché siamo italiani”, non c’è alcun senso di superiorità nelle sue parole. Significa: perché siamo uomini» (Annalisa Cuzzocrea, La Stampa, 31-08-20237). Ma “italiani” non è sinonimo di “umanità”, e la frase finisce per aprire un’interessante riflessione sulla memoria selettiva italiana nel suo insieme, al di là dei governi di turno. Scrive Tomaso Montanari -rifacendosi agli studi di Angelo del Boca e Filippo Focardi- che quello di “italiani brava gente” è «Un mito duro a morire […] E quando Todaro risponde che ha fatto quello che ha fatto perché è italiano, questo suona come un’oscena assoluzione, collettiva e a prescindere, di un popolo che i conti col fascismo non è mai riuscito a farli davvero (tanto che oggi ci risiamo), e che, per dire, non è nemmeno stato capace di istituire una giornata di pentimento e memoria per l’oltre mezzo milione di morti che abbiamo fatto in Africa nelle nostre guerre coloniali (liberali e fasciste), commettendo crimini di guerra che in certi casi assumono i tratti di un tentato genocidio” (Tomaso Montanari, Volere la luna, 07-09-20238).
Ed è la volontà di aprire una necessaria riflessione che ci ha spinto a preparare il presente testo, per contestualizzare la proiezione di un film che si offre a molteplici letture, anche all’interno delle memorie antifasciste italiane in Spagna.
Buona visione!
Testo realizzato con la collaborazione di

Referenze
- Llistat de pilots de l’Aviazione Legionaria italiana que van intervenir
en els bombardeigs de Barcelona, 1937-1939. Elaborat per Ramon Arnabat i Ginés Puente. (fuente ISOCAC) ↩︎ - <<La legge del mare e lo schiaffo del soldato>> di Carlo Greppi ↩︎
- <<La Audiencia de Barcelona ordena investigar los bombardeos italianos en la Guerra Civil>> de Brais Benítez ↩︎
- <<La Audiencia de Barcelona ordena investigar los crímenes de la Guerra Civil>> di Efe ↩︎
- Auto Audiencia Provincial Provincia de Barcelona num. 632/2012 22-01-2013 ↩︎
- <<Brave donne e “brava gente”. Al cinema se la Storia è sfocata si fa ambigua>> di Andrea Bigalli ↩︎
- <<Venezia, Salvini e il Comandante>> di Annalisa Cuzzocrea ↩︎
- <<“Comandante”, il mito dell’italianità e i conti mancati con il fascismo>> di Tomaso Montanari>> ↩︎
Altre letture correlate per approfondire
<<Comandante>> di Valerio Sammarco su Cinematografo
Libro: Descubriendo lo silenciado. La participación italiana en la Guerra Civil española (2023).

