Giorno della memoria 2024: Radunati attorno alle pietre d’inciampo!

Giorno della Memoria - ANPI - Pietre d'inciampo

Il 27 gennaio un sano imperativo della Memoria ha portato nelle case, nelle scuole, nelle strade volti e storie degli ebrei deportati e sterminati nei campi di concentramento nazisti, e dei politici o militari, deportati e uccisi anch’essi, e di tutti coloro che si opposero fino al sacrificio della vita a questo orrore.

L’ANPI è stata presente con le sue iniziative in tutta Italia.

Appello: fatti un selfie con le Pietre d’inciampo!

L’appello lanciato da ANPI per questo 27 gennaio ci ha portato a radunarci intorno alle p𝐢𝐞𝐭𝐫𝐞 𝐝’𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚𝐦𝐩𝐨, a quei segni tangibili della memoria dove sono impressi i nomi delle vittime, a ricordarle, raccontarle, leggere la loro storia, o anche solo il loro nome e a pulire le pietre sporche.

Il materiale foto e/o video unitamente, dove possibile, a qualche riga sulla vicenda del deportato/a, è stato pubblicato sui profili social ANPI, oltre che sulle pagine Facebook/Instagram dei partecipanti all’iniziativa, taggando le pagine ANPI.

Spagna

A Barcellona negli ultimi anni le pietre d’inciampo sono state collocate grazie a un progetto del programma di memoria del comune (progetto Stolpersteine) che ha coinvolto le scuole dei diversi quartieri. Le informazioni sulle pietre già posizionate, la loro collocazione e una breve biografia delle persone deportate sono pubblicate nella pagina del progetto.

Per Madrid si può recuperare una mappa delle “tras(pie)dras”, pietre d’inciampo della città, nella pagina web del comune.

A Barcellona ci siamo recati presso la casa di Mariano Carilla Albalà (a due passi dalla Rambla e al lato del mercato della Boquería) morto a Mathausen nel 1941, dove era stato deportato dopo essere stato catturato dai tedeschi a Dunkerque. Carilla Albalà era uno dei molti spagnoli che passarono dai campi di internamento francesi (lui era stato rinchiuso in quello di Saint Cyprien) alla lotta contro i nazisti nella Francia occupata.

Siamo poi passati poi alla casa di Mercedes Núñez Targa, al carrer Santa Anna, che -lavorando nel consolato cileno di Barcellona- era stata anche segretaria di Pablo Neruda (console a Barcellona nel 1934). Deportata a Ravensbrück nel maggio 1944 per il suo impegno nella Resistenza francese, venne liberata poche ore prima di un suo probabile “trasferimento” a una camera a gas, a causa delle sue precarie condizioni di salute. Dopo il suo ritorno in Spagna, nel 1975, fu delegata dell’ “Amical de Mauthausen y otros campos” in Galicia.

Infine, nel quartiere di Poble Sec, siamo andati a pulire la pietra del fotografo Francesc Boix (1920-1951), che apportò prove essenziali per il processo di Norimberga e alla cui memoria è dedicato il documentario il fotografo di Mathausen.